Dopo l’epidemia di Covid-19, per aumentare il fatturato e per non perdere i diritti su determinate tratte, alcune compagnie aeree d’oltreoceano hanno trovato un piccolo escamotage facendo leva su persone che pur di risalire su un aereo farebbero un giro a vuoto nel cielo. In pratica, le compagnie vendono biglietti nei quali la partenza è programmata da un aeroporto e l’arrivo è previsto nello stesso. Queste offerte da un lato suscitano sicuramente l’entusiasmo in alcuni passeggeri, provocando però un danno ambientale al pianeta. 

Qual è l’impatto di questi voli sull’ambiente? 

Secondo l’International Air Transport Association, le perdite stimate per il 2020 sono di circa 71 miliardi di euro. Per l’associazione, questo è “l’anno peggiore nella storia dell’aviazione”. Da qui nascono questi voli di distrazione per tamponare e limitare le perdite legate al coronavirus. 

Una compagnia aerea che ha adottato questa politica dei voli senza destinazione è la compagnia EVA Air che ha offerto un volo a tema Hello Kitty. La particolarità di questo volo? Nessuna destinazione. Il programma prevedeva un volo sopra l’isola di Guishan e la costa di Huadong, WiFi gratuito e un pasto preparato dallo chef stellato Michelin; l’esperienza è il vero driver di questi viaggi. 

Eva Air ovviamente è solo una tra diverse compagnie che offrono questi tipi di crociere aeree. In Australia, Qantas ha programmato un volo panoramico di sola andata Sydney-Sydney e in soli 10 minuti è riuscita a commercializzare 134 biglietti. Il desiderio di tornare su un aereo e vivere un’esperienza di questa portata ha fatto in modo che le persone non si fermassero nemmeno davanti ad un prezzo non del tutto abbordabile. 

Ovviamente queste operazioni hanno un impatto fortissimo in termini negativi sull’ambiente, che paga a un caro prezzo questi viaggi a vuoto; i voli aerei già di per sé sono molto inquinanti e contribuiscono in maniera incisiva al riscaldamento globale. Secondo le statistiche dell’Atag (Air Transport Action Group) l’associazione per lo sviluppo di un’aviazione sostenibile, con riferimento al 2017 a livello globale circa il 2% delle emissioni di gas serra in Europa proviene da questo settore ed è responsabile per il 12% di emissioni di CO2 di tutte le forme di trasporto. Circa l’80% delle emissioni sono da imputare al trasporto su lunghe rotte, parliamo quindi di almeno 1500 km. 

Questi voli che girano in tondo hanno un’impronta di carbonio significativa. Il volo, secondo un calcolatore online, potrebbe aver emesso all’incirca la stessa quantità di CO2 di un volo Parigi-Dubai, ovvero 1,98 tonnellate di CO2. Confrontando il dato, è circa 1,5 volte quello che una famiglia emette all’anno per il riscaldamento. 

Bisogna tenere a mente che l’anidride carbonica senza dubbio è il principale agente che il motore dell’aereo rilascia ma non è l’unico; quando ci si riferisce alle emissioni in questo settore devono anche essere considerati e conteggiati gli ossidi di zolfo e il monossido di carbonio. 

Questi viaggi senza valido motivo sono stati fortemente criticati sui social media. Karima Delli, eurodeputata Presidente della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo, commenta su Twitter: “Parliamo delle compagnie aeree, dei voli verso il nulla, è per osservare meglio gli incendi dal cielo o per assistere in diretta alla morte delle barriere coralline? Dobbiamo fermare questa aberrazione ecologica!”.
Qantas ha affrontato le critiche e ha dichiarato di voler rimediare in futuro al comportamento distratto che ha adottato e proverà a compensare le emissioni. 

Diverso invece è stato il comportamento della Singapore Airlines (SIA) che, dopo aver ipotizzato questi viaggi senza destinazione, si è trovata a gestire il malcontento dei cittadini; ha puntato quindi la sua strategia proponendo delle cene sugli aerei a terra.

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