Obiettivi ambiziosi

L’obiettivo 2025 dell’Unione Europea è una totale (o quasi) decarbonizzazione: si cercherà cioè di non produrre energia elettrica da petrolio, carbone e gas per adottare soluzioni che non impattino sull’ambiente, come l’idrogeno o l’energia solare. Questo progetto prende il nome di Emissions Trading System.

Ovviamente, ad oggi, l’energia prodotta in maniera “pulita” non è in grado di soddisfare pienamente la domanda di materia prima per la produzione di energia elettrica, per cui è ancora necessario dipendere da queste fonti energetiche.

Da gennaio ad oggi, il prezzo del gas naturale è salito da 16 a 75 euro/MW, con una crescita di circa 45 euro solo negli ultimi tre mesi.[1]

 

Cosa sta succedendo ai prezzi?

 

Una serie di fattori di diversa natura impatta su queste cifre.

 

Il primo è legato alle conseguenze del cambiamento climatico: estati più calde ed inverni più freddi significano maggior utilizzo di impianti di raffrescamento d’estate e impianti di riscaldamento in inverno. I primi consumano energia elettrica, i secondi scaldano mediante gas, gasolio o altri combustibili. In entrambi i casi, l’aumento dei consumi del biennio 2020/2021 ha contribuito ad aumentare la domanda, il prezzo e la disponibilità.

 

Un secondo punto è la scarsità delle materie prime: Il riscaldamento globale aggrava la siccità, che riduce ad esempio l’energia idroelettrica e rende più difficile l’uso di acqua dolce per raffreddare gli impianti nucleari e quelli a combustibili fossili.

Il petrolio ed il gas, per loro definizione, sono risorse limitate e deperibili: prima o poi finiranno e le attuali riserve non fanno ben sperare. British Petroleum (BP) ha calcolato che, con l’attuale tasso di produzione, le riserve di petrolio globali dureranno altri 53.3 anni[2], ma potrebbe essere meno senza una transizione ad altre fonti di energia.

 

Un terzo fattore possono essere le dinamiche di natura politica, che sono diverse e disparate: l’Unione europea prevede che fabbriche e centrali elettriche chiedano un permesso di emissione per ogni tonnellata di anidride carbonica prodotta e rispettino una quota massima di emissioni; queste quote si comprano all’asta. Ora una serie di riforme ha ridotto i permessi disponibili, così il loro prezzo ha raggiunto livelli record, ed è cresciuto per tutto il 2021. I prezzi più alti dei permessi hanno fatto salire anche quelli del gas naturale, impedendo il passaggio.

Inoltre, nonostante le restrizioni del mercato e l’aumento dei prezzi, l’azienda statale russa del gas, Gazprom, non ha garantito all’Unione europea più forniture di quelle previste dai contratti a lungo termine, perché non è in grado di farlo o perché non vuole (un argomento molto dibattuto tra gli analisti).

 

Cosa accadrà in futuro?

 

La realtà è una sola: abbiamo sempre più bisogno di qualcosa che possediamo sempre in minor quantità.

 

L’ovvia conseguenza di questa situazione ambientale ed economica per la filiera della produzione e distribuzione è un aumento del prezzo per l’utilizzatore finale.

 

In Europa i governi stanno intervenendo per proteggere i consumatori, per esempio imponendo un tetto agli aumenti come in Spagna o erogando sussidi come in Grecia. Ma sostenere gli sforzi per frenare il cambiamento climatico diventerà sempre più difficile, soprattutto se questi sforzi aggraveranno la volatilità dei prezzi, causeranno carenze energetiche o comunque influiranno negativamente sulla sicurezza, l’accessibilità o l’affidabilità delle forniture energetiche, un rischio riconosciuto anche dal commissario europeo per il clima Frans Timmermans.

Mentre il mondo accelera il passaggio dai combustibili fossili all’energia verde, i governi dovrebbero avere più strumenti per affrontare l’instabilità dei prezzi.

Crediamo anche noi in un futuro dove la produzione di energia non dipenda da fonti inquinanti, dove ognuno possa autoprodurre la propria energia od ottenerla da sole, vento o acqua. Per questo, già oggi, la nostra energia per i contratti domestici proviene da fonti 100% rinnovabili, senza alcun costo aggiuntivo.

 

 

Fonti

[1] https://www.theice.com/products/27996665/Dutch-TTF-Gas-Futures/data?marketId=5285052&span=2

 

[2] https://eu.usatoday.com/story/money/business/2014/06/28/the-world-was-533-years-of-oil-left/11528999/

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